QUALE DIETA?

Stai pensando di iniziare a seguire una dieta e non sai districarti nel labirinto delle proposte?

Quanto è importante ragionare con la propria testa quando si parla di alimentazione? FONDAMENTALE

Scrivo queste parole alla luce della grande enfasi che si da a questo argomento anche sui social network, dove ogni giorno è possibile leggere tantissime proposte, alcune molto stravaganti, rivolte ad un ampio pubblico, fatto anche di giovani e giovanissimi.

Lo spunto alla scrittura di questo articolo mi arriva in seguito ad un intervento che si è tenuto nei giorni scorsi al congresso nazionale della SINU (Società Italiana di Nutrizione) a Genova.

In particolare il Prof. Michelangelo Giampietro, specialista in medicina dello sport ed in scienza dell’alimentazione, ha fatto riferimento a come alcuni regimi dietetici possano “creare l’illusione della perdita di peso, dovuta soprattutto all’eliminazione dell’acqua da parte dell’organismo e, in alcuni casi, alla perdita di tessuto muscolare“. In particolare il professore fa riferimento a diete come la Atkins o la Dukan o alla dieta chetogenica, piuttosto in voga in questo momento.

La dieta chetogenica è un regime alimentare in cui si riducono moltissimo i carboidrati aumentando notevolmente la quota lipidica; non è però una dieta iperproteica, come si potrebbe erroneamente pensare. La dieta chetogenica è stata studiata, e ha lavori scientifici che la supportano, nel trattamento ad esempio di alcune forme di epilessia refrattarie ai farmaci e, studi di recente pubblicazione o ancora in corso, ne stanno valutando l’efficacia in altre condizioni patologiche. Da quanto scritto si evince facilmente come la prescrizione di un regime dietetico sia un atto “terapeutico” che deve avere indicazioni precise e che deve essere preceduto da una attenta anamnesi e, successivamente, monitorato adeguatamente. Il suo utilizzo, a solo scopo dimagrante, deve essere la conseguenza di una attenta valutazione di un professionista, atta a comprendere se sussistono valide indicazioni.

Recentemente l’ Ordine Nazionale dei Biologi, ha redatto un documento operativo che raccoglie linee guida, conoscenze e competenze del Biologo Nutrizionista, utilizzabili per il corretto orientamento della pratica professionale. In questo documento viene esplicitamente scritto che il biologo nutrizionista può “autonomamente determinare ed elaborare diete nei confronti di soggetti sani, al fine di migliorarne il benessere e, solo previo accertamento delle condizioni fisiopatologiche effettuate dal medico chirurgo, a soggetti malati“; da queste parole è possibile comprendere come la prescrizione di un piano alimentare sia un atto che richiede conoscenze e, in casi patologici, la collaborazione con il personale medico. La prescrizione di un regime alimentare non preceduto da una attenta valutazione, pertanto, potrebbe comportare delle conseguenze sul proprio stato di salute.

Che fare quindi?

Mi sembra quasi scontato dirlo, ma ribadisco quanto sia fondamentale affidarsi ad un professionista e abbandonare il fai da te, la dieta letta sul giornale o fatta dall’amico/a di turno.

Il professionista, nella fattispecie il Biologo Nutrizionista, “esegue una preliminare attività di anamnesi con la quale acquisisce puntuali indicazioni relative alle condizioni di salute, alla eventuale presenza di patologie certificate dal medico e dall’assunzione di eventuali farmaci, alle preferenze espresse dal cliente stesso, allo stile di vita e dalle abitudini alimentari.” Solo dopo questa accurata indagine potrà prescrivere un piano alimentare, che potrebbe anche essere la dieta chetogenica di cui parlavo precedentemente, ma solo se ci sono le condizioni adeguate.

Aggiungo a quanto scritto un ulteriore importante concetto: NON ESISTONO I MIRACOLI!

Il raggiungimento di un peso corporeo salutare passa attraverso l’acquisizione di uno stile alimentare sano e di uno stile di vita sano, fatto anche di attività fisica. Laddove non ci siano controindicazioni soggettive, è assolutamente necessario abbinare ad un corretto regime alimentare una adeguata attività fisica e, più in generale, uno stile di vita attivo, di cui ho parlato in questo mio precedente articolo: STAY ACTIVE

Non mi è possibile, in questa sede, fornire indicazioni specifiche in merito alla dieta migliore proprio perchè, per quanto ho appena scritto, è importante fare valutazioni accurate ad personam. Posso però fornirti indicazioni di carattere generale come:

  • aumentare il consumo di verdura ( prediligendo quella di stagione), legumi e cereali integrali (ricordando che non esiste solo il frumento)
  • limitare il consumo di zuccheri semplici, contenuti ad esempio nelle bevande industriali o nei dolci
  • limitare il consumo di grassi, scegliendo quelli di qualità
  • variare il più possibile la scelta degli alimenti
  • utilizzare l’acqua come bevanda nella quantità adeguata
  • ridurre il consumo di sale (attenzione a quello nascosto negli alimenti)
  • ridurre il consumo di bevande alcoliche

Posso dire, in conclusione, che il primo principio da rispettare per seguire una sana alimentazione, evitando le mode, è quello di mantenere una dieta VARIA ed EQUILIBRATA, usando il buon senso nella gestione quotidiana dei propri pasti.

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