Cibo ed emozioni

Cibo ed emozioni… per parlarti di questo legame vorrei partire da quella che è la mia esperienza personale in studio, quando incontro per la prima volta un cliente.

Dopo un colloquio in cui mi vengono raccontate le proprie esigenze e le proprie abitudini alimentari, arriva il fatidico momento della bilancia!

Faccio pesare la persona, prendo tutte le misure antropometriche necessarie, ed il computer mi restituisce la “fotografia” di quel momento: composizione corporea, metabolismo basale, fabbisogno energetico, e altri parametri ancora; da questo momento il colloquio si sposta sul come strutturare il piano alimentare e spesso mi viene posta la “DOMANDA”:

“Dottoressa,

ma quanto tempo impiegherò a raggiungere

l’obiettivo di peso che ci siamo posti?”

Chi di voi mi ha fatto questa domanda sa cosa rispondo in genere:

“Non lo so!”

Proseguo spiegando che se lo chiedessi al computer mi risponderebbe subito, fornendomi numeri e giorni, in relazione ai dati impostati; il computer avrebbe ragione se funzionassimo come delle semplici macchine termiche ma… non è così, o perlomeno non sempre!

Siamo bombardati da messaggi che ci dicono come meno cibo = meno calorie = meno peso, ma il cibo non è solo una questione energetica ma porta con se dei messaggi che sono ben più complessi di semplici equazioni matematiche!

Il cibo, infatti, veicola relazioni, significati, emozioni che non possono essere ricondotte semplicemente ad uno schema alimentare standard.

Il nostro rapporto con il cibo si costruisce nel tempo ed è determinato da fattori biologici, come ad esempio la fame, è la conseguenza delle abitudini alimentari che abbiamo acquisito nell’infanzia, è condizionato da una serie di stimoli ambientali, sociali e familiari.

Cosa ti evocano ad esempio frasi come:

E’ stato un brutto boccone da ingoiare”

Mangio un cioccolatino per tirarmi un po’ su di morale

Questa sera ci regaliamo una cena a lume di candela

Sei in castigo! A letto senza cena

Oggi è Venerdì Santo, si digiuna!

A Natale festeggeremo con un pranzo in famiglia

Il cibo permea la nostra vita in ogni situazione!

Possiamo facilmente comprendere come la situazione sia più complessa di quanto sembri e la soluzione, per imparare a gestire l’alimentazione in modo corretto, per far si che diventi uno strumento di benessere, non è la stessa per tutti ma va adattata alle caratteristiche di ognuno.

Per spiegare questo concetto torno ancora alla mia esperienza personale e al percorso dei miei clienti; c’è chi viene una volta e poi non lo vedo più, se non quando ha raggiunto il proprio obiettivo di peso, non ha bisogno di supporto, di consigli o di sentirsi seguito; c’è chi, al contrario, desidera incontri frequenti, c’è chi necessita di un appuntamento programmato per verificare l’avanzamento dei propri risultati e c’è anche chi decide di interrompere il proprio percorso.

In tutte queste modalità, e molte altre ancora, l’unico vero comune denominatore è che ogni persona è diversa dall’altra ed ognuna merita un approccio personalizzato.

Come nutrizionista, la prima cosa che posso fare è insegnarti a scegliere gli alimenti giusti per te e nella giusta quantità, cucinarli correttamente, abbinarli tra loro in modo da esaltarne le proprietà nutrizionali; una volta acquisite queste prime nozioni di base diventa importante comprendere anche perchè e quando mangi.

Mangi perchè hai fame o mangi per soddisfare un bisogno emotivo? E lo conosci questo bisogno emotivo?

Da queste considerazioni si sviluppa innanzitutto la mia formazione e crescita professionale, non solo come Biologa Nutrizionista ma anche come Floriterapeuta.

E, ancora, da queste considerazioni, nasce un progetto che si chiama “IO CON ME”, studiato ed elaborato in collaborazione con la Dott.ssa Liana Cassone, psicologa e psicoterapeuta.

L’obiettivo di questo progetto è quello di imparare a conoscere le nostre emozioni, dare loro un nome e provare a capire se e come condizionano il nostro comportamento e le nostre scelte, anche quelle alimentari ma non solo!

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